Lukas Podolski

Titoli di coda e fuochi d’artificio: prima i saluti, poi un gol splendido per farsi rimpiangere. Lukas Podolski si regala tutto in una sera: discorso ai tifosi, ultima partita in nazionale, fascia di capitano, gol strepitoso che decide la partita, dopo aver rimandato una sostituzione che gli avrebbe negato la ciliegina finale.
Podolski non poteva chiudere meglio la sua carriera con la maglia della Germania: dopo aver chiesto al ct Low di non sostituirlo all’intervallo, come invece era intenzionato a fare, l’ex attaccante di Colonia, Bayern, Arsenal e Inter ha deciso l’incontro con l’Inghilterra al 69′ con un missile di sinistro all’incrocio dei pali da oltre venti metri, imparabile per Joe Hart. Per il 31enne attaccante del Galatasaray è il gol numero 49 in 130 partite con la nazionale. Una perla salutata con gioia e sorpresa dal pubblico di Dortmund, quasi incredulo che il numero 10 tedesco potesse regalare un gioiello simile nel giorno del commiato. Un mancino così la Germania dovrà inventarselo. Podolski ha rinfrescato la memoria a tutti, ricordando come ha fatto a mettere assieme così tante presenze in nazionale in 13 anni di carriera.
“Se mi avessero presentato un film con copione del genere, avrei detto che era troppo mieloso, un lieto fine troppo banale e irrealistico”. Così il compagno di nazionale Thomas Muller ha riassunto l’addio da sogno alla nazionale tedesca di Lukas Podolski. Una sfida tra Germania e Inghilterra non è mai amichevole, ma stavolta a Dortmund, anche il confronto tra le due antiche rivali è diventato mero contorno al Poldi-day. Una chiusura in grande stile, che fa nascere il rimpianto per la scelta di voler andare in Giappone a giocare col Vissel Kobe, per continuare una carriera che avrebbe potuto riservare altre gioie e sorprese in qualunque campionato europeo. Meglio essere rimpianti che sopportati. Se vale per la nazionale, può valere anche per i club. Doppio centro per Lukas. LECHAMPIONS EUROPA

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